Per non dimenticare l'AIDS anche in sala a Borgo Maggiore

La peste del secolo” negli anni Ottanta comincia a mietere vittime dopo l'allarme di fine anni Settanta con i primi contagi sessuali in Africa e Stati Uniti. Nasce così il gruppo ACT-UP che nei successivi anni Novanta, inizialmente in Francia, fa breccia tra i giovani e diventa lotta politica e di protesta a partire dalla comunità gay e nei movimenti radicali antisistema. Epidemia e malattia, emergenza sanitaria e ricerca scientifica, trasformano abitudini e stili di vita di tutti anche grazie ai volantinaggi, alle assemblee e alle proteste di ragazzi e ragazze parigini, poi divenuti uomini e donne di tutto il mondo in campo per una guerra che ha messo a segno vittorie in alcune battaglie e ancora inesorabilmente in corso... (in ogni paese del mondo, indistintamente).
Il film risponde alla domanda: CHE LAVORO FAI? -rivolta a un giovane- “sono sieropositivo, tutto qua”. In questo dialogo lapidario sta il ritratto di una generazione messa in scena con iniziali intenti documentaristici da un regista consacrato dalla storia come un grande autore, ROBIN CAMPILLO, capace di trasformare una sequenza di dati sociologici in un film fatto di PAROLE E SANGUE sulla Senna. Storia che è una vera e propria COLLERA D'AMORE per l'umano reso persona straziata nel corpo e nello sguardo. UN ATTO D'ACCUSA FORTE E SCHIERATO come ne' LA VERGINE DEI SICARI del colombiano di cultura messicana, grande iconoclasta, Fernando Vallejo.
fz

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