Pesaro: alla biblioteca Oliveriana una copia delle "Reformationes" sammarinesi

La storia di Pesaro e quella di San Marino si intrecciano nelle sale della Biblioteca Oliveriana. E' Annibale degli Abbati Olivieri, marito della sammarinese Teresa Belluzzi, a dare il nome alla biblioteca pesarese, una delle più importanti istituzioni culturali del centro italia.
Grazie alla Belluzzi, Olivieri scoprì, il 25 agosto del 1749 all'interno dell'Archivio di Stato di San Marino, che aveva il compito di riordare, il Placito Feretrano, il documenti più antico conservato nell'Archivio sammarinese. Il Placito narra di una controversia fra Delto, vescovo di Rimini, e Stefano, abate di un monastero del Titano. Dentro Palazzo Almerici c'è anche una copia dell'antico statuto sammarinese "Reformationes" del 1600 che Olivieri portò nelle Marche dalla repubblica. La biblioteca conserva oltre 300.000 volumi a stampa, 360 incunaboli e alcune migliaia di edizioni del Cinquecento. Rilevantissime sono le raccolte di manoscritti e pergamene, e consistenti ed importantissimi i fondi archivistici antichi per la cultura della città, come il Fondo Passeri e il Fondo Mosca. Nel video l'intervista a Riccardo Uguccioni, presidente Ente Olivieri.

Valentina Antonioli

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