Prosegue con successo la stagione teatrale sammarinese. Ieri sera al Nuovo di Dogana “Il discorso del Re”

Vicenda resa celebre, qualche anno fa, dall'omonimo film premio Oscar, nato da un lavoro teatrale di David Seidler, e ora portato in scena da Luca Barbareschi come regista e interprete. “Uno spettacolo che fa ridere e fa piangere, che mette al centro la parola, un valore che abbiamo perso, sommersi come siamo dalle immagini”. Questo il Barbareschi-pensiero sul testo di Seidler, reso famoso dal film del 2010 vincitore di quattro premi Oscar. E proprio il successo della pellicola a far da traino alla messa in scena in teatro. Si parte dai fatti storici per poi addentrarsi in un dramma personale. Dopo la morte del re inglese Giorgio V nel 1936, la corona passa al figlio primogenito Edoardo, che dopo nemmeno un anno abdica per amore di Wallis Simpson. È così il turno di Albert, che assume il nome di Giorgio VI. Ma il Re è un uomo pieno di complessi e soprattutto affetto da una forte balbuzie, che gli rende impossibile sostenere un discorso in pubblico. Frustrato da vergogna e inadeguatezza… finché la moglie non lo porta da un logopedista, l’ex attore Lionel Logue, interpretato proprio da Luca Barbareschi. Che con il personaggio condivide elementi della propria personalità, “quasi un esorcismo – dice – dei miei difetti”.
Un rapporto esilarante quello tra i due protagonisti, con momenti di malinconia, a tratti commovente ma che si rivelerà determinante per la consacrazione pubblica di un Re che fu molto amato dal suo popolo.

Silvia Pelliccioni

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