Recuperare una tecnica ancestrale e rivisitarla in chiave design: ecco Soroptimist

Servono cuore ed energia per creare. Così come servono cuore ed energia per aiutare gli altri. Arte e solidarietà sono la missione del Soroptimist. Ne è la prova il progetto Rwanda, teatro di un feroce genocidio e di povertà assoluta, ma oggi anche luogo di speranza, che nasce dalle mani delle donne, vera risorsa del continente africano. La missione del Soroptimist è ormai nota: farle diventare protagoniste attive dello sviluppo della loro comunità. Un impegno riconosciuto dai Capitani Reggenti, che hanno fatto riferimento ai valori di solidarietà e apertura al prossimo, cardini della storia millenaria sammarinese. Fino al 20 settembre i gioielli del Rwanda saranno esposti nella Galleria della Cassa di Risparmio. Ogni monile in fibra naturale è frutto del lavoro delle artigiane ruandesi. Tutto nasce da una felice intuizione: recuperare una tecnica ancestrale e rivisitarla in chiave design. L’idea si sviluppa concretamente nell’Università del Titano e in quella di Venezia, attraverso workshop al Centro San Marco di Kigali, fino alle cooperative Agatako e Camk. I gioielli vengono prodotti e messi sul mercato. Alice Cappelli è una giovane designer che ha seguito il progetto fin dalla sua nascita. Ha accompagnato – come formatrice - il lavoro delle artigiane Africane. Ecco cosa l’ha colpita.
[Nel servizio le interviste a: Kathy Kaaf Presidente Soroptimist International of Europe; Alice Cappelli designer]

Monica Fabbri

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