Rete: una serata per riflettere su mafie e malaffare tra Emilia Romagna e San Marino

Una raccolta di documenti e dati che ha preso le mosse dal lungo lavoro svolto negli anni dal Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna, il GaP di Rimini e AdEst a Bologna ma che via via si è arricchita dei contributi di associazioni e cittadini consapevoli: da Modena a Casalgrande, da Piacenza a Carpi, sbarcando per l'appunto sul Titano. Con Matteo Zeppa il movimento Rete ha partecipato direttamente alla stesura del dossier per quel che riguarda la parte sammarinese. Presente alla serata e citato nella pubblicazione anche il giornalista Antonio Fabbri per aver riportato sulle pagine de L'Informazione la notizia della condanna a 4 anni e mezzo della figlia di Nicola Femia, accusata del riciclaggio di soldi riconducibili all’attività di traffico di armi e stupefacenti del padre. Paradossale – è stato detto – che a fronte di questa condanna sul Titano a Ravenna si continui a rilasciare licenze al boss della ‘ndrangheta. E a ricordare quanto l'organizzazione criminale sia radicata al Nord è stato proprio Gaetano Alessi di AdEst parlando dell'operazione Aemilia, il più grande blitz contro le cosche calabresi sul territorio. "Situazioni che fanno pensare alla vulnerabilità di San Marino rispetto al pericolo di infiltrazioni malavitose – ha fatto notare Zeppa – non abbiamo ancora gli anticorpi, si registra la latitanza della politica a supporto delle associazioni, siamo in pochi a combattere una lotta impari, ma – ha aggiunto – di positivo c'è il percorso in atto nelle scuole per far comprendere alle nuove generazioni cos'è la mafia e la sua pericolosità”.

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