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A Roma "Van Gogh Alive - The Experience", che rivoluziona la mostra tradizionale

1 dic 2016
Van Gogh Alive a RomaA Roma "Van Gogh Alive - The Experience", che rivoluziona la mostra tradizionale
A Roma "Van Gogh Alive - The Experience", che rivoluziona la mostra tradizionale - Nessun quadro ma sofisticati proiettori e musica per creare un'esperienza avvolgente e multisensoria...
Al Palazzo degli Esami di Trastevere la mostra “Van Gogh Alive – The Experience”, fino al 26 marzo 2017. Un nuovo modo di intendere l'arte, dove lo spettatore non ha più davanti i quadri ma sofisticati proiettori.

Dimenticate la tradizionale esposizione con dipinti e tele: a “Van Gogh Alive” non avrete nulla di tutto questo. Ma potrete contare su una esperienza multisensoriale, fatta non solo di vista ma anche di udito.
Nelle sale dell'esposizione infatti, ben 11mila metri quadrati in totale, lo spettatore osserva i capolavori del grande pittore olandese comporsi davanti ai suoi occhi che, letteralmente, lo circondano, poiché i sofisticati proiettori sono ovunque, proprio per creare un'esperienza unica e avvolgente. In meno di un mese, questa mostra itinerante che dal 2011 ha toccato 25 città in tutto il mondo, a Roma ha già richiamato 36mila visitatori.
L'idea è rendere lo spettatore un tutt'uno con le 3.000 immagini che si animano e con le pareti, le colonne, i soffitti e perfino i pavimenti. Insieme si armonizzano graphic multicanale, suono surround di qualità cinematografica, ed oltre 40 proiettori ad alta definizione per fornire immagini dettagliate e particolari in primo piano. Il tutto accompagnato da frasi sulla vita, l'arte, l'amore, tratte dalle lettere dello stesso Van Gogh. Ci si siede, sui cuscini a terra, e per 40 minuti si dimentica tutto.
Anche la prima parte dell'esposizione è totalmente diversa dal solito: in primo piano la “Camera di Vincent ad Arles”, uno dei suoi dipinti più famosi, realizzato mentre era confinato nel manicomio di Saint-Rémy, tridimensionale. Vien voglia di entrarci, se non fosse proibito. Non manca comunque chi è riuscito a vivere l'esperienza multisensoriale in maniera completa, con vista, udito... e gambe.

Francesca Biliotti

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