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San Marino alla Biennale di Venezia "per ripartire dalla cultura"

Il Padiglione sammarinese "Postumano Metamorfico" a Palazzo Donà dalle Rose, residenza di tre Dogi. Al taglio del nastro i Segretari di Stato Belluzzi e Canti. Il Commissario Varini: "Affluenza di quasi 2.000 persone". 8 artisti, 70 opere

di Luca Salvatori
23 apr 2022

Ufficialmente aperto, col taglio del nastro, il Padiglione di San Marino alla Biennale di Venezia. Coi Segretari di Stato Andrea Belluzzi, Stefano Canti e il commissario del Padiglione Varini, anche la stilista bolognese Elisabetta Franchi di fronte ad un pubblico eccezionalmente numeroso. “Penso ci sia stata un'affluenza di quasi 2.000 persone – commenta Varini – di tutte le estrazioni sociali e con grande interesse per l'arte e curiosità. Un segnale forte per San Marino che è riuscita, questa volta, a realizzare all'interno di un Palazzo importante, in cui hanno vissuto tre Dogi, un evento unico in cui l'arte la fa da padrona ma anche il linguaggio diverso, di personalità diverse, che vengono da diversi luoghi del mondo”.

“Postumano Metamorfico” il titolo scelto per il Padiglione sammarinese all'interno del quale trovano spazio le opere di 8 artisti. La sammarinese Nicoletta Ceccoli, il riminese Roberto Paci Dalò, Michelangelo Galliani, Michele Tombolini, Elisa Cantarelli, la francese Anne-Cécile Surga, il londinese Endless e Rosa Mundi, artista di nazionalità sconosciuta che per una scelta precisa non mostra il suo volto. “San Marino è alla Biennale – dichiara il Segretario di Stato alla Cultura Andrea Belluzzi – perché se si vuole ripartire dalla cultura, San Marino non può non essere qui. San Marino è alla Biennale da sempre e quindi ha una storia con questo grande appuntamento internazionale”.





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