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Sanremo: dopo debutto boom va tra amarcord Baudo e Sting

8 feb 2018
Pippo Baudo
Pippo Baudo
Michelle Hunziker fa Biancaneve, 'Picchio' Favino bacia la violinista e balla Despacito, capitan Claudio Baglioni è elegante e più rilassato. Superpippo Baudo sale in cattedra e prende per mano il pubblico in un carrellata amarcord attraverso i suoi 13 festival, un pezzo di storia della tv italiana. Dopo il debutto da record di ascolti - 11,6 milioni di telespettatori e oltre il 52% per la prima serata, un dato che non si vedeva dal 2005 - Sanremo procede senza intoppi e prova a fare i conti con l'assenza di Fiorello, mattatore dell'apertura. Il successo è evidentemente un'iniezione di fiducia per Baglioni, che vuole firmare un festival "popolar-nazionale" condito di ironia. Sollevato perché su Wikipedia risulta ancora "cantante e cantautore", apre duettando con Michelle sulle note del 'Pozzo dei desideri', dalla colonna sonora di Biancaneve e i sette nani. In abito impero fucsia, in nude look, in rosso fiamma, la showgirl incanta con la sua eleganza. Favino sfoggia i luccichii sullo smoking, fa l''uomo di cultura' e gioca a leggere l'inedito di Federico Garcia Lorca che in realtà è il testo di Despacito. E sulle note del tormentone di Luis Fonsi si scatena accompagnato da un gruppo di ballerini e da una sensuale Hunziker. Doppia standing ovation per Il Volo, prima con Nessun dorma e Canzone per te, omaggio a Sergio Endrigo, e poi con La vita è adesso, un evergreen di Baglioni. Il 'dittatore artistico' imita Mussolini dicendo 'Italianiii' e finisce nel mirino dei social, ma è il pretesto ironico per lasciare la tribuna a 'sua maestà' Pippo Baudo. Emozionato, la rosa bianca di seta appuntata sullo smoking, il conduttore recita la sua lettera aperta a Sanremo, raccontando la sua esperienza, lunga 13 festival: da Louis Armstrong, che interruppe per motivi di scaletta, a Madonna e a Sharon Stone, che baciò, ai talenti lanciati da lui come Laura Pausini, Giorgia, Eros Ramazzotti, lo stesso Baglioni ("L'ho scoperto a Ostia, arrivò secondo"), alle risate con Fiorello, Benigni, Solenghi-Marchesini-Lopez. Pubblico e orchestra lo abbracciano con una standing ovation e allora ecco riaffacciarsi Superpippo: "Questo festival lo presento io". Poi saluta a malincuore: "Ci vediamo l'anno prossimo". A Sting tocca cantare in italiano 'Muoio per te' di Zucchero. Poi, intervistato da Favino che sfoggia un inglese fluente, cita l'amico Luciano Pavarotti, prima di esibirsi con Shaggy sulle note di Don't make me wait. Convince poco Biagio Antonacci, che non regge il confronto vocale con Baglioni sulle note di Mille giorni di te e di me. Il duetto inaspettato è quello con Franca Leosini: Baglioni suona al pianoforte la canzone del secolo, Questo piccolo grande amore, e lei, con piglio da 'Storie maledette', lo incalza, giocando con l'autoironia. Roberto Vecchioni racconta la storia del cavallo di 'Samarcanda' che piace tanto ai bambini, sfoggia il ranuncolo arancio anti-violenza sul bavero della giacca e dice: "Queste battaglie spettano agli uomini".




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