SCUOLA di MEMORIA partigiana

Matricola 800, blocco F, campo di Bolzen in piena occupazione nazista dal novembre 1944 alla fuga prima della Liberazione la partigiana Gina, all'anagrafe Virginia Manaresi di Imola, dopo la detenzione alla Rocca imolese e a Bologna combatte strenuamente con altre donne “per essere libere”; anche oggi ormai novantenne (è del 1924) si pone nello stesso modo parlando alle ragazze e ai ragazzi della Media riuniti dagli insegnati negli incontri sulla MEMORIA per imparare a non dimenticare: il futuro che viene dal passato.
Insieme a Marco Orazi del Centro di Ricerca sulla Resistenza imolese hanno dialogato con i giovani forti della prontezza e franchezza della GINA nel parlare di “bucce di patate” per sfamare i compagni in “catena di montaggio nella fabbrica di cuscinetti a sfera” dove progettò la fuga con “i partigiani rossi” della Val di Non.
La “divisa di partigiano” la portava sempre contrassegnata dal TRIANGOLO ROSSO appuntato sulla casacca con 8 stellette per ogni compagno prigioniero sparito e spesso mai tornato a casa.
fz

INTERVISTA: VIRGINIA “GINA” MANARESI PARTIGIANA EMILIANA

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