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Si apre il fine settimana delle “CREATURE RIBELLI” con una serata che omaggia le figure femminili

10 ott 2019
Si apre il fine settimana delle “CREATURE RIBELLI” con una serata che omaggia le figure femminili

Serata tutta dedicata alla figure femminili, quella di venerdì 11 ottobre per la XVII rassegna di teatro e danza Le Voci dell’Anima. Quattro gli appuntamenti a cui sarà possibile assistere in toto grazie alla soluzione economica del biglietto unico. (intero 12€; ridotto 8€) Come di consueto alle 20.30 introducono la serata gli Animali da palco. Le voci di Teresio Massimo Troll ed Elisa Barucchieri, accompagnate dalla chitarra di Laura Michetti e i loro ospiti, interpreteranno le ‘creature ribelli’ della poesia italiana, dialettale e americana spaziando dalla poesia alla canzone di protesta, dagli isolati ai maledetti. Alle ore 21.00 al Teatro degli Atti Marta Lucchini presenta il suo progetto coreografico dal titolo Gemma. Visioni che si concretano mettendo a nudo con precisione il corpo e la sua anatomia. Gemma si muove da dentro, da sotto pelle, in ascolto di una memoria antica, alla ricerca di un gesto che misuri la vicinanza e la lontananza a se stessa, allo spazio, a chi guarda, al fiore che la accompagna silenzioso. Segue alle ore 21.45 in Sala Pamphili Migrazioni Antigone, duo concert di Ilaria Drago e Stefano Scatozza. Nel chiuso della grotta dove è stata rinchiusa per avere disobbedito a Creonte che le negava la sepoltura del fratello Polinice, un’Antigone visionaria e potente parlerà di dignità umane negate, di tutti quegli infelici che il potere di una politica indifferente, ostinata e cieca riduce a meri numeri di una statistica, tenuti in scacco da un’economia che consuma e svilisce la vita ammantandola di paura. Chiude la serata al Teatro degli Atti dalle ore 22.45 lo spettacolo teatrale Gli ultimi nastri di Marilyn di Ariateatro/Rautraum/Teatring con Marianna Esposito. Un viaggio all’interno delle ultime 24 ore di Norma Jean Baker ovvero Marilyn Monroe. Il testo prende spunto dai nastri che Marilyn consegnò, poco prima di morire, al suo psichiatra. Un flusso di coscienza ininterrotto dettato alle bobine di un registratore in cui mette a nudo debolezze, amori, pensieri della donna dell’attrice, del mito, del simbolo di perfezione e bellezza. Il ritratto graffiante e sincero di una donna che ogni uomo voleva possedere, ma che nessuno ha mai voluto davvero conoscere.


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