Smiaf a rischio chiusura dopo il 2019: "Dalla Segreteria di Stato alla Cultura nessun contributo"

Presentato il manifesto della nuova edizione, in programma dal 2 al 4 agosto 2019, con uno slogan che racchiude una protesta

“Senza cultura un Paese muore”: vanno dritti al punto i creatori dello Smiaf, il festival dei giovani saperi quest'anno alla dodicesima edizione. Ma questa potrebbe essere l'ultima, anticipano. Non ci sono soldi per portarlo avanti, spiegano, e i contributi pubblici sono diminuiti. Da qui il manifesto, culturale ma in qualche modo anche politico, che anticipa l'evento in programma dal 2 al 4 agosto.

"Quest'anno vogliamo fare una contestazione pacifica - spiega Tomaso Rossini, project manager del festival - quindi abbiamo scritto 'Senza cultura un Paese muore'. Siamo un evento culturale che non ha un contributo dalla Segreteria di Stato alla Cultura". I fondi provenienti da altre istituzioni, per quest'anno, ammontano a circa 9.500 euro.

Lo Smiaf rivendica un ruolo anche internazionale, grazie ai rapporti con altri festival nel mondo, e aggiunge: “Dodici anni di impegno culturale e sociale diffuso non possono essere dimenticati”. Nessun dettaglio, ancora, sul programma, ma alcune reazioni sono già arrivate dagli artisti. Alcuni hanno annunciato di voler partecipare anche senza compenso.

Nel servizio, l'intervista a Tomaso Rossini, project manager Smiaf

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