Successo di pubblico per la mostra “La Fine dell’Avanguardia – Da De Chirico a Guttuso”

Piace la mostra sulla Fine dell’Avanguardia allestita a Palazzo Arzilli. L’evento, promosso dall’associazione ECSO e tenuto a battesimo lo scorso 30 luglio dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha ottenuto il riconoscimento e l’ammirazione culturale di numerosi visitatori, accorsi in Repubblica proprio per vedere i dipinti di De Chirico, Campigli, Balla, Severini, Sironi, Carrà, Guttuso e altri maestri del ‘900. Ventisei opere di grande impatto, provenienti da collezioni private dell’Istituto d’Arte Contemporanea: la mostra percorre il periodo storico che va dal 1920 al 1960, dalla grande depressione al boom economico. Un periodo di trasformazione che si riflette nella pittura, capace di assumere una funzione sociale. I quadri esposti spaziano dall’arte figurativa ai paesaggi, dai ritratti ai dipinti astratti. Si nota come ogni artista abbia potuto esprimersi liberamente, fuori da schemi precostituiti. La Fine dell’Avanguardia, dunque, in una sorta di rottura con il passato. Ma ispirando allo stesso tempo, nel segno della continuità, l’opera di artisti contemporanei.

Silvia Pelliccioni

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