Suite alla Sagra Malatestiana

Michelangelo Buonarroti scriveva poesie. Sonetti (terzine e quartine) e madrigali (sciolti) ispirati. Ve ne diamo un'anticipazione in forma metrica libera nella chiusa di SEPARAZIONE: “il cor lasso con voi, che non è mio.” Trasferisce quasi fisicamente, e per amore, il suo cuore nel petto dell'amato. Un altro genio questa volta della musica novecentesca, Dimitri Shostakovich, compone sulle rime michelangiolesche nel 1973 la sua opera 145.
Il collettivo artistico sperimentale Città di Ebla mette in scena in uno spazio che comprende musica, canto, poesia e teatro la SUITE MICHELANGELO che è un proscenio bianco candido che si colora dei suoni di MICHELANGELO-SHOSTAKOVICH.
Usare il corpo come fece l'artista rinascimentale sul quale nacque la “retorica del genio” scolpendo e dipingendo poesia. Comporre musica nella restrizione angusta di una stanza stretta intorno al proprio fisico come fece il musicista sovietico sotto la dittatura di Stalin. Entrambi hanno tagliato, toccato, disintegrato l'orrore con la bellezza “politica” dei corpi nudi (oltre i totalitarismi) come fanno gli attori della SUITE in scena malatestiana.
fz

INTERVISTE: CLAUDIO ANGELINI REGISTA - DATORE LUCI
GIAMPIERO PISCAGLIA DIR. MUSICA TEATRO EVENTO

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