Tavola rotonda su Antonio Gramsci alla Biblioteca di Stato

E' una delle perle di questo 11° ciclo di lezioni del dottorato, la giornata di studio promossa dalla Scuola superiore di studi storici dell'Università di San Marino dedicata alla figura di Antonio Gramsci. Dopo il saluto del Segretario di Stato alla Cultura Giuseppe Maria Morganti e del Rettore Giorgio Petroni, al prof. Luciano Canfora il compito introduttivo di questa seduta arricchita dai contributi di studiosi del calibro di Angelo D'Orsi e Francesco Lo Piparo, docenti rispettivamente presso le Università di Torino e Palermo. Sono tantissime le novità nel campo della ricerca gramsciana – ha esordito Canfora, tracciando un profilo del pensatore rivoluzionario che nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista italiano e nel 1926 venne incarcerato dal regime fascista. Proprio dall'esperienza carceraria proviene il principale lascito di Gramsci: nelle Lettere e soprattutto nell'opera omnia dei Quaderni riflessioni sulla sconfitta, la storia d'Italia, pubblicati a partire dal 1948, una decina d'anni dopo la sua morte, fino ai nostri giorni. Prima in maniera parziale poi sempre più integralmente. Dall'Edizione Nazionale all'edizione anastatica dell'intero corpus dei Quaderni, fino a nuove ricerche biografiche e critico-testuali che hanno segnato un rinnovamento radicale degli studi su Gramsci, riproponendone il profilo sotto una nuova luce.
[Nel servizio l'intervista a Francesco Lo Piparo, Università di Palermo]

Silvia Pelliccioni

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