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TuttoCannes all'Italiana

Sulla Croisette è il giorno del regista iraniano Asghar Farhadi beniamino del festival e vincitore dell'Oscar oltre al film ALINE ispirato a Celine Dion. Facciamo, inoltre, il punto sui registi più citati dalla critica: Oliver Stone, Carpignano e Moretti

di Francesco Zingrillo
13 lug 2021

Partiamo dal giovane regista Jonas Carpignano, autore della storia acclamatissima di famiglie rom A CIAMBRA, che con il nuovo A CHIARA spinge sulla sua grammatica visiva, primo film italiano a passare alla Quinzaine sulla Croisette. Occhi realistici da documentarista sulla famiglia mafiosa di Chiara in un racconto di formazione sul padre latitante: “chi sono io?” si chiede la ragazzina. Sarà trilogia per l'autore? Amato e osannato NANNI con i volti del nostro cinema graditi ai francesi ha presentato TRE PIANI lungometraggio prodotto e distribuito anche dalla Rai per la prima a Cannes (“dove i francesi prendono sul serio il cinema”- dice Moretti) sempre meno ironico e malinconico su soggetto anni 50 tratto dal libro dell'israeliano Eshkol Nevo allievo di Amos Oz. Tre storie incrociate dentro un palazzo le vite si mescolano (diversamente dal libro). Oliver Stone torna 30 anni dopo a JFK REVISITED in un documentario. Sempre più amico di Putin assiste al festival alle protesta per il regista russo incarcerato. L'opera del più volte premio Oscar americano torna alle prove declassificate e al legame con l'Unione Sovietica attaccando Cia e States. A HERO di Farhadi corre per l'oro dall'Iran come fece per l'Oscar straniero due volte vinse qui e là perché a Hollywood tengono d'occhio la storia di un debitore che esce dalla prigione per discolparsi rischiando parecchio. Si scrive ALINE ma si legge CELINE DION di Valerie Lamercier una storia canadese anni 60 di una ragazzina prodigio, lanciata da un produttore innamorato, con una voce da Grammy...

fz


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