
Un atto di svogliato vandalismo diventa riflessione politica a teatro anche con la critica gramsciana applicata al nostro vivere: nel 2019 apparve in 'fronte' all'immagine di Antonio Gramsci sul muro del carcere di Turi (Bari), dove fu incarcerato da fascismo per 5 anni, la scritta rossa: GAY, ad opera di un millennial ( Generazione Y)... Un monologo a due personaggi, serrato, a distanza di 100 anni: dai Quaderni dal Carcere del giovane politico (1920, primo tempo) all'interrogatorio sulla 'prassi' quotidiana a un ragazzo di oggi (2019 secondo tempo): ”vivere è (ancora) esser partigiani (contro l'indifferenza)?” - come scriveva nel '17 l'intellettuale sardo.