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Visto e “mangiato”: The Tree of Live di Terrence Malick al Settebello di Rimini

9 giu 2011
Vince a Cannes il regista di origine assira Malick (per via del padre: e i babilonesi…?) dicono gli americani che manco sanno se è del Texas vista la sacralità della privacy almeno da loro.
Veniamo all’opera filmica: L'albero della vita per una settimana è stato proiettato alla Cineteca di Bologna a rovescio! mi spiego: il proiezionista ha montato imperterrito per 14 volte in 7 giorni prima il secondo tempo e poi il primo con interruzione incorporata e nessuno se n’è accorto!?
Roba da film (da firme) !!! dicevano ai tempi del kolòssal di Cinecittà. Il ligio cronista invece ha visto la pellicola dritta, dritta per voi, in 138 minuti primi in saletta confortevole quasi in visione privata grazie alla proprietà della bi-sala Settebello a ridosso del centro storico di Rimini, dopo una passeggiata romantica lungo i giardini in notturna, con un dubbio in testa: solo io non ho capito alcunché della trama nel movie d’autore osannato dai francesi o anche gli altri hanno mugugnato dubbi in sala come me?. Il fatto di Bologna di cui sopra ha rafforzato la storica tesi: un’opera d’arte si apprezza anche a rovescio e proprio perché double-face la puoi rigirare sottosopra come vuoi (pensa a Picasso o a Dalì) e il messaggio universale rimane inalterato; comprendere a volte non è strettamente necessario…

f.z.

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