
L'accordo sottoscritto con l'Ecc.ma Camera e la Società di Gestione degli Attivi ex BNS, prevede il riacquisto dei Titoli di Stato con scadenza al 2032 ad un prezzo pari al valore nominale, fino ad un massimo di 60.000 euro, per ogni ex correntista CIS che ne sia titolare. Altri 15.000 euro sono invece attesi entro breve. Una boccata d'ossigeno per chi necessita di liquidità, dopo che, nel 2022, si era visto spostare la restituzione dei propri risparmi di 10, 15 o 20 anni.
Come contropartita la rinuncia di ricorso alla Cedu, iniziativa portata avanti da 39 ex correntisti Cis rappresentati da Stefano Pagliai, che commenta: “L'abbiamo sempre detto, le principali vittime di quanto è avvenuto sono stati i risparmiatori, vittime peraltro incolpevoli. Ci abbiamo sempre tenuto a mantenere un atteggiamento aperto nei confronti delle istituzioni e dei nostri interlocutori. E abbiamo trovato disponibilità al confronto. Questo è un primo passo e quindi ci accontenta parzialmente. Ci considereremo soddisfatti quando compatibilmente con quelli che sono gli scenari anche finanziari verrà restituito ai risparmiatori quanto gli spetta”.
Quindi, quale sarà il passo successivo? “Il secondo passo – risponde Pagliai – sarà proseguire in questo percorso, perché l'accordo prevede che tutto quanto rientri dal recupero del patrimonio dell'ex Cis venga impiegato per riacquistare i titoli dei risparmiatori. Quindi, in un'ottica di collaborazione e di confronto con le istituzioni sammarinesi, spero possa avvenire in tempi più rapidi possibile”.
La contropartita è stata la rinuncia del ricorso alla Cedu. E' stato difficile mettere d'accordo tutti? “Ho sempre tenuto che ci fosse una condivisione delle prospettive e delle scelte, quindi il dialogo c'è stato e il confronto è sempre stato condiviso. E' stato semplice? No, però devo dire che siamo sempre arrivati a fare la sintesi tra quelle che erano le posizioni legittime di ciascuno, perché ognuno giustamente guarda al proprio portafoglio”.