Aeroporto Fellini, bilanci e prospettive tra luci ed ombre

Positivi i numeri, rosee le prospettive per l’internazionale Fellini che ambisce a diventare, da aeroporto di servizio, uno scalo in grado di attirare l’interesse anche di investitori privati. Un milione di passeggeri sfiorato lo scorso anno – traffico quintuplicato in 6 anni – per un indotto di 500 milioni di euro sul territorio. Ma soprattutto il futuro che, dopo la chiusura dello scalo di Forlì, vede aprirsi nuove opportunità nei rapporti con i vettori, e chiamare sempre più interesse da Europa e, soprattutto, Russia.
Ma restano le ombre, quelle del bilancio e su questo il presidente Aeradria, Massimo Masini risponde in commissione, dicendosi pronto alle dimissioni qualora i soci le chiedessero. 36milioni di debito, 13 verso le banche, 15 verso i fornitori; spese poi gli investimenti, necessari ad adeguare lo scalo al traffico che cresce, investimenti che per il prossimo triennio vedranno una riduzione da 12 a 8 milioni. Poi la decisione di un ulteriore aumento di capitale per altri 7 milioni. Pronte critiche da Sel e grillini; chiedono chiarimenti dal PdL; mentre dal PD il riconoscimento dell’importanza dell’aeroporto che - dopo Fiera, Darsena, 105 Stadium e Palcongressi – è non solo struttura strategica per lo sviluppo della città, ma anche grande opera per tutta l’area adriatica.

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