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Ancora guai per la Punto Shop

20 mag 2009
La Guardia di Finanza riminese contesta alla società di aver messo in piedi un meccanismo per abbattere l’imponibile fiscale della consorella italiana e per esportare capitali all’estero mascherandoli da transazioni commerciali.
Nello specifico si sostiene che la Punto Shop Retail, con sede a Cerasolo di Coriano, avrebbe acquistato, a prezzi maggiorati, grossi quantitativi di merce dalla Punto Shop srl, che ha sede a Serravalle, che importava direttamente dai paesi asiatici, per poi rivenderli sul territorio italiano. Un comportamento ritenuto antieconomico che per i militari della Guardia di Finanza mascherava i veri ricavi e abbatteva l’imponibile fiscale. Questo, sempre secondo le Fiamme Gialle, per cifre vicine ai 200 milioni di euro, con una evasione dell’Iva superiore ai 20 milioni. Ma la contestazione non si ferma qui.
L’amministrazione e la proprietà dell’azienda sammarinese – aggiunge la Guardia di Finanza – sarebbero riconducibili a soggetti residenti a Rimini, i fratelli Roberto ed Emanuel Scipioni. Loro sarebbe il 40% della sammarinese Punto Shop srl, mentre il restante 60% sarebbe in mano ad una società lussemburghese controllata – afferma la Guardia di Finanza – da una società per azioni che ha sede a Roma, di cui i fratelli Scipioni avrebbero il controllo. I prodotti proposti attraverso le televendite sarebbero stati acquistati solamente da clienti italiani, e questo fa tornare l’interpretazione della esterovestizione, già contestata ad alcune aziende sammarinesi. Il fascicolo è stato trasferito alla Procura della Repubblica di Rimini per gli aspetti penali legati alla violazioni contestate.

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