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Anis: convegno su fiscalità e rapporto bilaterale

22 mar 2011
Effetti devastanti dal decreto incentivi e dal permanere in Black list. L’ordine dei commercialisti denuncia: “Siamo un paese ricco, che sia avvia alla povertà. Compromessi i rapporti con i partner italiani che non trovano convenienza nell’interscambio per un decreto che non è servito a reprimere le grandi truffe fiscali”. Colpa anche di una rappresentazione mediatica distorta della Repubblica, fa eco il presidente dell’Associazione Bancaria San Marino, che chiede al paese di riconquistare legittimazione per dare competitività. Una attrattività da ricercare con i fatti, cambiando una normativa – il riferimento è al sistema d’imposizione indiretta - definita obsoleta
L’Anis denuncia: troppo alti spesa corrente e deficit; bene recuperare gettito anche dal lavoro dipendente, ma senza creare iniquità; col timore che quanto disposto non basti: “Serve una manovra più forte” – dice il direttore Giorgi. Chiede di ridurre numeri e costi della PA, rilanciare il mercato del lavoro con una diversa gestione, a partire dal collocamento, inaugurando una nuova stagione nelle relazioni sindacali, basata sulla responsabilità di tutti.
A margine del convegno, l’Anis presenta anche 7 istanze d’Arengo che vanno dalla richiesta di introduzione dell’VA a un nuovo sistema di vigilanza sulle persone giuridiche e fisiche, al futuro del Parco Tecnologico.
Nel video le interviste a Marino Albani, presidente ordine commercialisti; Pier Paolo Fabbri, presidente Abs; Gianpaolo Giuliani, confindustria Rimini; Paolo Rondelli, presidente Anis.

Annamaria Sirotti

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