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Aperture serali, il segretario al Turismo ritira il decreto

22 lug 2014
Aperture serali, il segretario al Turismo ritira il decretoAperture serali, il segretario al Turismo ritira il decreto
Aperture serali, il segretario al Turismo ritira il decreto - Alla <strong>partecipatissima serata sul turismo</strong> il <strong>Segretario di Stato Teodoro Lon...
Alla partecipatissima serata sul turismo il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini annuncia il ritiro del decreto che obbliga all'apertura serale, per 27 sere, le attività commerciali del centro storico.
E' l'imposizione a non essere andata giù; l'apertura serale poteva anche essere accettata, hanno fatto capire, ma non attraverso un obbligo e con lo spettro delle sanzioni in caso di chiusura anticipata, anche solo di qualche minuto.
Era il principale motivo che ha spinto numerosi i commercianti alla serata organizzata dalle associazioni di categoria, che pure, nelle intenzioni, volevano affrontare tanti argomenti, dalla riqualificazione del centro, alla seconda sede per la Giochi del Titano in Città (a settembre arriverà la proposta, si ipotizza anche il Kursaal), nuovi musei entro le mura, tra cui il filatelico e numismatico, strutture ricettive per clienti facoltosi, in una parola all'attuazione di quel piano strategico cui il segretario Lonfernini lavora da quando si è insediato, per rilanciare il settore. E che comprende anche “San Marino di sera”, per consegnare a sammarinesi e turisti un posto da vivere e frequentare anche di notte.
In totale dovevano essere 27 serate, per due ore alla sera, dalle 21 alle 23, in occasione di Estate in centro, serate medioevali, Etnofestival e Smiaf. Quando i commercianti si sono sentiti obbligati però, con tanto di polizia civile a controllare, sono insorti. “Potremmo metterci d'accordo tra di noi e garantire un 50% di apertura volontaria”, ha proposto qualcuno. Proposta che gli altri segretari di Stato presenti hanno mostrato di voler prendere in considerazione. Da qui la decisione: ritiro del decreto.
A una condizione, ha aggiunto: che la palla passi ora alle associazioni di categoria, chiamate a trovare il punto d'incontro affinché i commercianti garantiscano almeno quel 50% di apertura volontaria, “perché al progetto non rinunciamo e lo scorso anno c'era un'attività su 8 aperta, il 15% – ha sottolineato – e visto che alcuni eventi sembrano quasi recare fastidio, il prossimo anno invertiremo le percentuali per l'investimento: 30% agli eventi e 70% alla promozione”.

FB

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