"+10% per oggi, a partire da oggi. +5% dal mese di luglio. Gli aumenti delle tariffe di acqua, luce, gas e rifiuti devono essere sospesi. Bisogna tornare al tavolo delle trattative e concordare rincari ragionevoli".
Lo dice la Confederazione Democratica, che lancia una petizione pubblica di protesta, tramite la raccolta di firme dei cittadini, per contrastare una decisione che, secondo la CDLS, penalizza fortemente le famiglie più deboli e i pensionati e non tiene conto delle proposte sindacali di inserire l’aumento tariffario in un contesto di politica dei redditi, tenendo conto di una serie di elementi quali il costo della vita, il caro casa, le politiche sociali e gli aumenti retributivi.
"E’ pericoloso - afferma il segretario della CDLS Marco Beccari - slegare gli aumenti retributivi da rincari di tipo diverso. Prima - ricorda - le tariffe non erano state aumentate perché c’era un accordo sulla politica dei redditi firmato nel 2001 dalla nostra confederazione e dal governo".
Anche la decisione di istituire l’Autorithy, secondo Beccari, non ha ragione d’essere in un regime di monopolio come il nostro: "Non siamo a conoscenza dei costi alla fonte - aggiunge il segretario della CDLS - e neppure degli accordi stipulati di recente dal governo con le organizzazioni imprenditoriali. Un rincaro del 15% nel 2007 non si spiega, con il bilancio dell’Azienda per i Servizi, che è in attivo. Non c’e’ una situazione di emergenza".
La CDLS ha calcolato che su uno stipendio medio gli aumenti incideranno per l’1,2%, che si somma ad un inflazione superiore al 2%. "Nel rinnovo dei contratti - conclude Beccari - questo elemento pesa come un macigno e mette a rischio la pace sociale".
Lo dice la Confederazione Democratica, che lancia una petizione pubblica di protesta, tramite la raccolta di firme dei cittadini, per contrastare una decisione che, secondo la CDLS, penalizza fortemente le famiglie più deboli e i pensionati e non tiene conto delle proposte sindacali di inserire l’aumento tariffario in un contesto di politica dei redditi, tenendo conto di una serie di elementi quali il costo della vita, il caro casa, le politiche sociali e gli aumenti retributivi.
"E’ pericoloso - afferma il segretario della CDLS Marco Beccari - slegare gli aumenti retributivi da rincari di tipo diverso. Prima - ricorda - le tariffe non erano state aumentate perché c’era un accordo sulla politica dei redditi firmato nel 2001 dalla nostra confederazione e dal governo".
Anche la decisione di istituire l’Autorithy, secondo Beccari, non ha ragione d’essere in un regime di monopolio come il nostro: "Non siamo a conoscenza dei costi alla fonte - aggiunge il segretario della CDLS - e neppure degli accordi stipulati di recente dal governo con le organizzazioni imprenditoriali. Un rincaro del 15% nel 2007 non si spiega, con il bilancio dell’Azienda per i Servizi, che è in attivo. Non c’e’ una situazione di emergenza".
La CDLS ha calcolato che su uno stipendio medio gli aumenti incideranno per l’1,2%, che si somma ad un inflazione superiore al 2%. "Nel rinnovo dei contratti - conclude Beccari - questo elemento pesa come un macigno e mette a rischio la pace sociale".
Riproduzione riservata ©