Autostrade, Benetton: “Investiti 10 miliardi in ammodernamento”

Autostrade, Benetton: “Investiti 10 miliardi in ammodernamento”.
In una nota Edizione Srl, la holding della famiglia Benetton che controlla Atlantia e Autostrade per l'Italia, facendo riferimento alle polemiche dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, comunica che "farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l'accertamento della verità e delle responsabilità dell'accaduto". La società – oltre ad esprimere profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti - ricorda che, negli ultimi 10 anni, sono stati investiti oltre 10 miliardi di euro nell'ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana.

Ma le polemiche non si smorzano. Su Twitter, il ministro dell'Interno Matteo Salvini continua ad attaccare: "Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova" E continua: "Dall'alto dei loro portafogli pieni (e dei loro cuori vuoti) - continua - chiedessero scusa e ci dessero i nomi dei colpevoli del disastro che devono pagare. Il resto non ci interessa".

Atlantia (#Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli Italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di #Genova. pic.twitter.com/r1dRdJlq1Q

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 agosto 2018

Anche il vice premier Di Maio, a Radio24, conferma quanto già detto anche dal collega Toninelli, ossia la revoca della concessione ad Autostrade. "Tengo a ribadire la linea del governo, non è possibile che in questo Paese si vada a morire pagando il pedaggio", ha aggiunto Di Maio, sottolineando che "prima che il governo annunciasse il ritiro della concessione, già la Borsa aveva condannato Atlantia, proprietario di Autostrade per l'Italia. Era chiaro che chi doveva fare le manutenzioni non le aveva fatte".

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