La Banca Centrale accorda altri due mesi di amministrazione straordinaria per la Banca del Titano
Una soluzione che non incontra il favore di sindacati. “Si tratta di un costo a carico della collettività – commenta la Csdl – di cui non risulta francamente percepibile il ritorno per i cittadini”. La Csdl se la prende anche con il sistema bancario sammarinese nel suo complesso che non ha avuto il coraggio di assumersi un ruolo e una responsabilità nella vicenda, lasciando l’iniziativa ad operatori esterni. Il vicesegretario della Cdls Mirco Battezza, pone alcuni interrogativi: "è giusto – chiede – che gravi errori e debiti di gestione commessi dai vertici di una banca, debbano essere ripianati con i soldi dei cittadini?" Ed Ancora: "chi ha commesso questo disastro, verra perseguito dalla legge e pagherà in prima persona il danno arrecato alla collettività? "
Il Segretario di Stato alle Finanze Stefano Macina, replica, ricordando che furono proprio i sinadacati a sollecitare lo stato affinché facesse da garante dopo il ‘quasi’ crack della banca del Titano anche perché li era depositata una parte dei fondi pensione. “Nel 2006 lo stato – aggiunge Macina– decise di farsi garante della solvibilità della banca e oggi se non avessimo operato come abbiamo operato, anziché intervenire con 10 milioni di euro, l’avremmo dovuto fare, per l’intera esposizione e cioè 30 milioni di euro”. Csdl e Cdls, all’unisono chiedono, a tutela dei risparmiatori, contro i crack, l’attivazione del fondo interbancario di tutela dei depositanti. Una misura annunciata, ma non ancora resa operativa.