Banca Centrale chiude in attivo il bilancio 2013 nonostante i tagli delle risorse pubbliche

Il bilancio 2013 chiude con un utile di circa 290 mila euro, nonostante accantonamenti per oltre un milione di euro e i tagli delle risorse pubbliche decise dallo Stato. Un risultato sottolineato nell'assemblea dei soci di Banca Centrale, che ne prende atto con soddisfazione ma che mette l'accento sulla necessità di guardare al futuro, per far diventare competitivo il sistema bancario sammarinese. In primo piano il memorandum con Banca d'Italia, che dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno. “Un passo fondamentale”, evidenzia il Presidente Renato Clarizia, che ricorda i memorandum già firmati con Croazia e Liechtenstein. Prima però, la centrale rischi, determinante per assicurare la stabilità del sistema, e di conseguenza, la sua attrazione per investitori esteri. Poi un percorso formativo per tutti gli operatori del settore, per presentarsi sui mercati internazionali con competenze e servizi di alto profilo. Per questo la Fondazione di Banca Centrale sta organizzando corsi di formazione in collaborazione con l'Università.
Durante gli Spring Meeting del Fondo Monetario Internazionale si è respirata un'aria di maggiore considerazione del sistema bancario e finanziario sammarinese e si sono valutati i cambiamenti che avvengono nel mondo e che segneranno anche il Titano. Il Segretario alle Finanze, Claudio Felici, dichiara che dalla trasferta di Washington San Marino ha portato a casa la consapevolezza di dove stiano andando le cose in campo internazionale, e sottolinea la richiesta americana di sottoscrizione dell'accordo FACTA, che dal primo luglio dovrà entrare in vigore. “A partire da domani – ha affermato - approfondiremo i temi tecnici che attengono all'adesione di questo accordo”. Clarizia sottolinea la necessità che Banca Centrale sia sempre più autonoma ed indipendente, e mette in risalto il percorso di normalizzazione del sistema, che oggi rende possibile guardare al futuro con serenità e obiettivi ambiziosi. “L'ingresso nel SEPA e l'uscita dalla Black List – evidenzia il Segretario agli Esteri, Pasquale Valentini – sono risultati inimmaginabili qualche anno fa; se sono stati raggiunti è anche per il lavoro di Banca Centrale”. Inevitabile il riferimento alle polemiche sulla vicenda dei premi ai dipendenti di Banca Centrale. Direttore e Presidente precisano che non si tratta di bonus ma di una componente della retribuzione, prevista dal contratto del 2005; impossibile non applicarla. “Nel negoziato per il rinnovo del contratto di lavoro – assicurano i vertici di Banca Centrale – si discuterà sulla loro revisione”. “Sui premi – aggiunge il Segretario Felici, c'è stata una smagliatura. Una attenzione reciproca poteva consentire di valutare meglio la questione. Ora sta partendo una negoziazione interna, ci sono tutti gli elementi perché questa trattativa sappia essere coerente con le indicazioni del governo, per l'obiettivo affidato di contenimento delle spese”.

S.B.

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