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Banca Centrale Europea estende la linea di liquidità, Tomasetti (BCSM): “Segnale di fiducia. La BCE tiene alla nostra stabilità”

"BCE valuta San Marino meritevole di questa collaborazione. Importante continuare a rassicurare i correntisti sul fatto che San Marino non sia isolata nel sistema finanziario mondiale, ma conti su interlocutori importanti come la BCE"

di Annamaria Sirotti
28 mar 2022

Una linea di liquidità per 100 milioni di euro alla quale San Marino, tramite Banca Centrale, aveva avuto accesso nell'agosto 2020, rinnovata poi nel febbraio 2021, con scadenza a fine marzo: un buffer di liquidità al quale, peraltro, ad oggi non si è mai attinto e ora esteso fino al 15 gennaio 2023. Commenta la Presidente di Banca Centrale, Catia Tomasetti

"L'accettazione di una nostra richiesta di estensione della linea da parte di BCE va letta come segnale decisamente positivo. Intanto, BCE non l'ha confermato a tutti i Paesi, ma ha ritenuto San Marino meritevole di continuare questa collaborazione. E' una linea di liquidità in emergenza, che può essere tirata solo laddove il Paese si trovi in una situazione di emergenza, e sta a significare che BCE ci tiene alla stabilità di San Marino ed è pronta ad intervenire qualora San Marino abbia una urgenza di liquidità. E' stata estesa - e per questo lo avevamo chiesto - perché le preoccupazione per le conseguenze del Covid sull'economia non sono scomparse. Ora anche lo scenario della guerra in Ucraina fa sì che le Banche Centrali intelligenti si pongano il tema di essere pronta a qualunque evenienza. Una richiesta motivata dal contingente, ma anche una ulteriore motivazioni: in controtendenza alle aspettative, durante il Covid abbiamo visto il nostro sistema finanziario rafforzarsi e i correntisti avere fiducia nel Paese. Tra gli elementi di fiducia anche il fatto che, pur non essendo un Paese le cui banche sono soggette alla supervisione di BCE, c'è BCE come prestatore di ultima istanza. Ritenevamo fosse importante continuare a rassicurare i correntisti sul fatto che San Marino non sia isolata nel sistema finanziario mondiale, ma conti su interlocutori importanti come la BCE".

Effetto combinato: il Covid e la guerra che pesa: si chiamano swap, rinegoziati anche con altre Banche Centrali esterne all'area euro – Ungheria, Albania, Macedonia del Nord - "per fronteggiare possibili esigenze di liquidità nei Paesi non-euro date le incertezze create dall'invasione russa in Ucraina e i rischi di contagi regionali, pur nel pieno rispetto delle sanzioni Ue – fa sapere la BCE - "per prevenire ripercussioni nei mercati e nelle economie dell'area euro". Creata anche una linea da 10 miliardi di euro per fornire liquidità in valuta forte alla Banca Centrale della Polonia.






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