La Banca Centrale Europea ha lasciato invariato all’1% il tasso di riferimento principale in Eurolandia

La decisione presa dal Consiglio Direttivo della BCE era già stata ampiamente prevista dal mercato. Il tasso di riferimento principale nell’area Euro resta fermo all’1%. Invariati anche il tasso marginale - all’1,75% - e quello sui depositi: 0,25%. Il costo del denaro rimane quindi al minimo storico. “Tassi adeguati – secondo il presidente della Banca Centrale Europea – alle prospettive di crescita del Continente”. “Ma restano preoccupazioni per il ritorno delle tensioni sui mercati finanziari”, continua Trichet; il Consiglio Direttivo è anche preoccupato che la riforma del Patto non preveda una sufficiente automaticità delle sanzioni che violano i parametri dei conti pubblici. Buone notizie per l’Italia, intanto, dal Fondo Monetario Internazionale. Nel Belpaese il saldo primario – il differenziale cioè fra entrate statali e spese, al netto degli interessi – tornerà in rialzo nel 2011 per aumentare negli anni successivi. Il saldo – secondo le previsioni dell’FMI – arriverà al 2,3% nel 2015. Riconosciuto poi, dall’Organismo, lo sforzo compiuto a livello globale dagli Stati, nel ridurre i deficit generati dalle misure anti-crisi.

Gianmarco Morosini

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