C’è aria di tensione in via del Voltone, dove è in corso da qualche ora la seduta del Consiglio Direttivo di Banca Centrale. I sei membri dell’organo di gestione sono arrivati alla spicciolata mentre il Presidente, Biagio Bossone si trovava all’interno della banca già dalle prime ore del mattino. Al centro della riunione c’è il cosiddetto “caso Caringi”, dopo le sollecitazioni del Congresso di Stato e il ritiro del gradimento. Nessuna conferma ufficiale è arrivata sulle voci di una richiesta di rimozione dall’incarico per il capo della vigilanza, ma neppure nessuna smentita. Di fatto è su questa ipotesi che il Consiglio Direttivo deve prendere una decisione. Non si conoscono le posizioni del Vice Presidente, Nazzareno Bugli e degli altri quattro componenti: Orietta Berardi, Stefano Bizzochi, Aldo Simoncini e Marco Mularoni, ma sono noti i reiterati richiami di Bossone ai criteri di assoluta indipendenza ed autonomia di Banca Centrale dal potere politico, unitamente a quelli di altrettanto assoluta trasparenza del suo operato. Il momento è delicato e ci sono tutti gli ingredienti per un braccio di ferro, o almeno questa è l’impressione che se ne ricava, tenuto conto anche degli scontri di fine anno a seguito dei severi giudizi espressi dall’esecutivo. Tra gli osservatori c’è anche chi ipotizza la possibilità di dimissioni o di un azzeramento del Consiglio Direttivo di Banca Centrale, con conseguenze pesanti sul sistema e in particolare sui rapporti con Banca d’Italia. Nelle prossime ore si potrà sapere qualcosa di più.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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