
Nel corso dell’Assemblea dell’Ente Cassa di Faetano del 12 aprile, con 75 voti favorevoli e 30 contrari (su 146 Soci presenti o rappresentati), è stata approvata la modifica allo Statuto che elimina l’obbligo per l’Ente Cassa di Faetano di detenere almeno il 51% della Banca di San Marino. A delineare, in una nota stampa, il quadro di quanto avvenuto un gruppo di soci che ha espresso il proprio No.
"Una scelta che apre alla possibile cessione del pacchetto di controllo a un investitore straniero" - scrivono, già individuato in una società bulgara. Il CdA, in scadenza di mandato, continuano, ha illustrato l’operazione in modo sintetico, con poche slide e senza un reale approfondimento sui dettagli.
Il prezzo proposto – 0,75 euro ad azione – rappresenta uno sconto del 43% rispetto al valore attuale. Alcuni Soci hanno espresso preoccupazione per la rapidità della procedura, l’assenza di un voto segreto e la possibilità che l’accordo venga concluso senza ulteriori passaggi deliberativi.
I contrari alla modifica chiedono che una scelta di tale portata venga sottoposta a referendum tra tutti i Soci, con voto segreto. Appello anche al Governo e a Banca Centrale affinché vigilino attentamente sull’intera operazione. Il gruppo di Soci che ha detto “NO” parla di una battaglia per tutelare l’identità, la storia e l’indipendenza della Banca di San Marino, simbolo del radicamento territoriale e dei valori sammarinesi.