Banca di San Marino: non si placa il dissenso dei dipendenti - piccoli azionisti - verso l'Ente Cassa di Faetano

È sempre muro contro muro in Banca di San Marino tra azionisti di maggioranza e minoranza. Con una nota i dipendenti-piccoli azionisti (riuniti nell'associazione ADA) spiegano le ragioni della mancata partecipazione all'Assemblea Straordinaria degli azionisti di Bsm dello scorso 4 agosto.

“Presenza che si sarebbe rivelata inutile – spiegano - in quanto il Cda dell'Ente Cassa di Faetano, azionista di maggioranza dell'istituto, ha già dimostrato di decidere sempre e comunque a tavolino”. Già nell'assemblea del 26 maggio i piccoli azionisti avevano puntato il dito verso una gestione della banca che a loro dire “non risulta dare alcun concreto risultato in termini di effettivo sviluppo degli affari, andando viceversa, con certezza, a caricare il solo ‘conto economico’ con un netto aumento dei costi di Governance, Direzione e Consulenze; Ente che però nell'occasione – ricordano - rimase sordo alle contestazioni avanzate, manifestando anzi piena ed incondizionata fiducia alla linea gestionale e all’operato del Cda della banca”.

I piccoli azionisti ribadiscono nello specifico anche la loro contrarietà all'operazione per il passaggio in BSM degli attivi della controllata Leasing Sammarinese, senza che i 13 dipendenti della finanziaria siano stati prima assunti anch’essi in banca. Infine chiamano a raccolta tutti gli altri azionisti di minoranza per costituire – esortano - “un ‘fronte comune’ - e cercare di difendere al meglio gli interessi di tutti noi, soprattutto adesso, anche alla luce delle voci sempre più insistenti di un progetto di fusione di BSM con altre banche”.

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