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La Banca di San Marino rende noti i numeri del suo bilancio e guarda ad una espansione verso altri mercati

27 mag 2011
“Passerà la nottata e con lei la tempesta che ha investito la Repubblica” ne è fortemente convinto il Direttore Generale di Banca di San Marino, Vincenzo Tagliaferro che aggiunge: “noi saremo pronti ad essere una forza decisiva nello sviluppo di questo Paese”. Fresca di nuovi assetti la banca si prepara alle sfide che si profilano per il sistema, forte di un andamento positivo dei bilanci e dei numeri. 140 dipendenti, una raccolta diretta pari a un miliardo e 349 milioni di euro, impieghi per 1 miliardo e 214 milioni, un patrimonio netto superiore ai 216 milioni. Un coefficiente di solvibilità del 20 per cento, contro l’11 fissato da Banca Centrale. Rafforzate anche le azioni, che in 10 anni sono passate dalla quota nominale di 60 euro a 94,39. “Ma cosa più importante – sottolinea il neo Presidente, Giuseppe Guidi – è il radicamento nel territorio, come dimostra la provenienza della raccolta, per il 73 per cento da famiglie e imprese sammarinesi e gli investimenti in favore della collettività”. Guidi però pensa ad una decisa espansione, verso il mercato italiano, e per questo servono nuove regole, per competere, e un forte cambio di mentalità. Rafforzate le partecipate e con loro la neonata Immobiliare, voluta per completare i cantieri Imm Capital e consegnare le abitazioni. Già perfezionata la cessione consensuale di 6 cantieri, raggiunti accordi con il 95 per cento degli acquirenti.
Nel video le interviste a Giuseppe Guidi, presidente; e Vincenzo Tagliaferro, direttore generale.

Sergio Barducci

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