Banche: primi dettagli sul progetto di legge per affrontare i dissesti e 'colpire' i responsabili

Interventi pubblici solo in ultima istanza e accertamenti delle responsabilità verso i vertici degli istituti. Due principi contenuti nel nuovo progetto di legge per la risoluzione delle crisi bancarie e la tutela della stabilità del sistema finanziario. Testo prodotto dalla Segreteria alle Finanze con il supporto di Banca Centrale e frutto del confronto tra maggioranza e opposizione.

Al momento si è in una fase di bozza i cui contenuti potrebbero cambiare, ma non è escluso che la legge arrivi in Consiglio in tempi brevi. Gran parte del pdl è dedicato al cosiddetto provvedimento di risoluzione che Banca Centrale può adottare per l'istituto in dissesto. Tra gli scopi principali c'è quello di garantire la continuità delle funzioni essenziali della banca. Quindi uno strumento diverso su cui puntare rispetto alla liquidazione coatta amministrativa. Bcsm potrà anche assumere il controllo della banca. Nel processo di risoluzione saranno gli azionisti a sopportare per primi le perdite. I soggetti che, con colpa o dolo, hanno contribuito al dissesto ne risponderanno ai sensi di legge.

A livello operativo, una volta entrati nella risoluzione, potranno essere ceduti beni e rapporti giuridici a un soggetto terzo, a un ente ponte o potranno entrare in gioco strumenti pubblici. Nel caso di cessione a terzi, si dovranno rispettare principi come la trasparenza ed evitare conflitti d'interesse. Ma allo stesso tempo emerge che il passaggio potrà avvenire in deroga a tali 'paletti', tra le altre cose, nel caso in cui la loro applicazione aggravi la minaccia di stabilità finanziaria. In merito a quest'ultimo aspetto, fonti istituzionali assicurano che qualsiasi distorsione sarà evitata.

La seconda strada è quella dell'ente ponte: una società con capitale detenuto in tutto o in parte da Banca Centrale, Fondo di tutela dei depositanti ed Eccellentissima Camera che 'entrerà' nell'istituto per farlo sopravvivere. Una volta che le condizioni di mercato lo consentiranno, però, tutto sarà ceduto. L'intervento pubblico con strumenti di stabilizzazione sarà l'ultima istanza. Anche in questo caso, la partecipazione pubblica sarà ceduta non appena possibile. Il fine, in sostanza, è quello del supporto statale transitorio.

Previsti anche strumenti di tutela. Tra le passività che non subiranno riduzioni di valore rientrano quelle riconducibili ai fondi previdenziali Iss e FondIss. E' poi previsto l'intervento del Fondo di garanzia dei depositanti a favore di questi ultimi nelle situazioni di difficoltà della banca.

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