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Risanamento dei conti pubblici e riforma pensionistica al centro dell'Attivo dei quadri della Csu

29 ago 2018
Attivo CsuRisanamento dei conti pubblici e riforma pensionistica al centro dell'Attivo dei quadri della Csu
Risanamento dei conti pubblici e riforma pensionistica al centro dell'Attivo dei quadri della Csu - E' un <strong>invito pressante</strong> al Governo ad affrontare nel segno dell'equilibrio e dell'eq...
E' un invito pressante ad affrontare nel segno dell'equilibrio e dell'equità i nodi del risanamento dei conti pubblici e della riforma pensionistica quello che la Csu rivolge al Governo.
Si parte dal resoconto sull'incontro di lunedì dedicato al Piano Nazionale di Stabilità, confronto che ha segnato la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Sottolineata la presenza, tuttora, di molte incognite relativamente alle strategie di risanamento del sistema bancario; si è tornati anche a parlare dell'eventuale prestito di 270 milioni di euro al Fondo Monetario, “a fronte di un deficit pubblico di 330 milioni che – spiegano - con le sofferenze di Carisp di circa 500, sale ad oltre 800 milioni”; il tutto senza conoscere ad oggi – sottolinea il sindacato – gli esiti dell'Asset Quality Review”. Una situazione di incertezza che – rimarcano - mal si coniuga con le ricette di austerity a senso unico indicate dall'Esecutivo.
L'attenzione dell'assemblea si concentra quindi sull'analisi dei contenuti del progetto di riforma delle pensioni presentato dal Governo. Tra le criticità rilevate: si va dall'assenza del contributo dello Stato all'innalzamento della quota pensionistica a 103; dall'eliminazione della no tax area che si prevede porti ad un inasprimento della pressione fiscale, alla questione legata all'aumento dei contributi di solidarietà; e ancora, il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo che “in prospettiva – si è detto – non fornisce elementi certi sull'ammontare di una pensione media in base all'ultimo stipendio percepito. Il timore è che possa essere più bassa del 60%”. Sul tema Tamagnini è lapidario: “Il sindacato non si accontenta di un confronto, pretende una trattativa perché sono soldi nostri, di tutti i cittadini”. Ma il timore, già espresso a più riprese, è che non ci siano i tempi.
Ad ogni modo se anche si trovasse l'accordo sulla riforma, per la Csu si dovrà passare la palla ai cittadini tramite referendum. Sul fronte bancario invece non solo si attende l'“operazione verità” sui bilanci, ma si guarda con preoccupazione all'ipotesi di fusione tra istituti.

Nel video le interviste a Gianluca Montanari, segretario generale CDLS e Giuliano Tamagnini, segretario generale CSdL.

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