Le banche sammarinesi sono stanche dei tentativi di coinvolgimento nella vicenda Monte dei Paschi

E' una reazione indignata quella del mondo bancario sammarinese, ancora una volta tirato impropriamente in ballo nella vicenda del Monte dei Paschi di Siena. A fare infuriare i vertici della Cassa di Risparmio, ma anche degli altri istituti, è l'interpretazione del sistema di approvvigionamento del denaro contante, fino al 2008 gestito attraverso Monte dei Paschi in linea con le disposizioni di Banca d'Italia. Insomma quel passaggio di denaro contante, che viene definito addirittura un fiume, non è mai stato il tentativo di ripulire assegni o altri titoli di credito, ma semplicemente il rispetto di una disposizione di Banca d'Italia, che ha imposto questo percorso fino a quando a prenderne carico non è stata la Banca Centrale di San Marino. Tuona il Presidente di Cassa di Risparmio, che ricorda come già in due occasioni i giudici italiani abbiano dato ragione a San Marino: la corte di cassazione e il Tribunale di Rimini hanno ritenuto pienamente legittimo l'operato. Nulla di anomalo e nulla di misterioso. [Intervista a Pietro Giacomini (Presidente Cassa di Risparmio)]
Nessuna presa di posizione da parte di Banca Centrale, dove tutto tace. Chi opera nel settore finanziario si sarebbe aspettato una difesa del sistema che però non è arrivata. Apprezzate invece le recenti dichiarazioni del Segretario alle Finanze, “ma – afferma il Presidente dell'Associazione Bancaria – è arrivato il momento di tutelarci da queste continue denigrazioni”. [Intervista a Pier Paolo Fabbri (Presidente Abs)]

Sergio Barducci

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