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BCSM: Capuano conferma le dimissioni. Dal governo un esposto in tribunale

21 nov 2017
Raffaele CapuanoBCSM: Capuano conferma le dimissioni. Dal governo un esposto in tribunale
BCSM: Capuano conferma le dimissioni. Dal governo un esposto in tribunale - “Al momento sono disoccupato e devo fare il giro dei Ministeri”. Così, con ironia e gentilezza, Raff...
“Al momento sono disoccupato e devo fare il giro dei Ministeri”. Così, con ironia e gentilezza, Raffaele Capuano ha rifiutato di rispondere alle nostre domande confermando, di fatto, di avere rifiutato la richiesta di un ripensamento, avanzata sabato dal Consiglio Direttivo. Oggi l'organismo di Banca Centrale rende ufficiale la sua uscita di scena, avviando così l'iter formale per la ricerca di un nuovo Direttore generale. Intanto, a parlare della vicenda Capuano è sempre e solo la politica. Ieri, in Commissione finanze, tanti gli interrogativi senza risposta sollevati sia dalla maggioranza che dall'opposizione. E molti riguardano la lettera di dimissioni di Capuano: dalla mancanza della firma in calce al testo, al fatto che è sparito il riferimento economico nella versione consegnata ai gruppi. Cosa intende Capuano quando denuncia la “mancanza di certezze giuridiche” e quando scrive di “non vedere una chiara volontà di risolvere i problemi del sistema”? La violazione dei suoi diritti individuali, denunciata da Capuano a seguito della perquisizione nell'appartamento che Banca Centrale gli ha dato in uso, apre una questione enorme. Domande importanti che chiedono risposte. Anche per questo il Congresso di Stato, proprio oggi, avrebbe presentato un esposto al Tribunale chiedendo chiarezza in particolare nel passaggio che riguarda direttamente la magistratura. Tutti chiedono di capire con esattezza cosa è successo. Questo mentre viene definita sempre più urgente la riforma della Banca Centrale. “Tra 6 mesi Bcsm non può essere la stessa di oggi - ha detto il capogruppo di Civico 10 Matteo Ciacci -, abbiamo votato un ordine del giorno, lo dobbiamo fare ora. E qualche segnale va dato già nel prossimo bilancio”. Non la pensa così il capogruppo di Rete, Roberto Ciavatta: “Banca centrale - dice -  bisogna chiuderla, altro che riformarla”.

Sonia Tura

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