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Bcsm: Consiglio Direttivo, licenziato Savorelli

30 ago 2017
Lorenzo Savorelli
Lorenzo Savorelli
Il governo silura Lorenzo Savorelli. Il Comitato per il Credito e il Risparmio “ritiene di non poter considerare oggi esistente quel necessario e inabdicabile rapporto di fiducia che caratterizza la permanenza in servizio del Direttore Generale della Banca Centrale”. Per questo invita il Consiglio Direttivo a valutare l'immediata cessazione del rapporto lavorativo con Lorenzo Savorelli. E passa il licenziamento immediato.
La revoca della fiducia al Dg di Bcsm richiede l'unanimità dei presenti. All'apertura dei lavori, era presente anche il Presidente Grais la cui posizione, a questo punto, diventava decisiva dato che tutta la politica ha chiesto la testa di Savorelli dopo il dito medio mostrato alla stampa al Meeting. Grais sarebbe uscito di scena lasciando la decisione ai presenti. Il potere passa ora al vice direttore Daniele Bernardi. Resta anche da vedere se e quanto costerà l'uscita di scena di Savorelli che può rivendicare ancora 4 anni di contratto e relativo compenso. Ha però nei fatti violato il codice etico della Banca Centrale – quel dito alzato parla da solo – e questo potrebbe far risparmiare soldi al Paese. Di certo non sarà un addio indolore, altrimenti il dg avrebbe considerato l'idea di dimettersi, senza arrivare alla sfiducia, dopo che governo, maggioranza e opposizione gli avevano chiesto di andarsene.
E che non sarà un addio indolore lo si capisce anche leggendo una notizia Ansa, lanciata da Milano alle 16 e 24, con il Consiglio Direttivo in corso. “La maggioranza del Governo di San Marino sembra spaccarsi e in queste ore – scrive l'Ansa senza citare la fonte - si sta consumando lo scontro tra l'esecutivo e i vertici della Banca Centrale che hanno puntato il dito sulla Cassa di risparmio e il suo management (tra cui Vladimiro Renzi padre del Reggente Nicola Renzi), colpevole del dissesto finanziario della città stato. Nella relazione Bcsm preannuncia anche una dettagliata relazione che sarà inviata al Fondo Monetario Internazionale”. Molte le imprecisioni: saltano subito agli occhi dei sammarinesi ma sono sconosciute alla stampa economica italiana. Immediata la smentita del Congresso di Stato. “ Nessuna spaccatura nella maggioranza che sostiene il Governo intento a salvaguardare il sistema bancario e finanziario della Repubblica insieme alla sua sovranità. Per quanto riguarda le ricostruzioni in merito a supposte responsabilità pregresse del padre del Segretario di Stato Nicola Renzi, al quale il Governo esprime pieno sostegno e solidarietà per questo immotivato attacco, esse non hanno alcuna attinenza o legame con le decisioni assunte dal CCR nella sua interezza in piena autonomia, libertà di giudizio e senso di responsabilità”. Un ora dopo, un secondo lancio Ansa, racconta e riassume la relazione di Banca Centrale. “Accusa – si legge - il modus operandi del management della Cassa di Risparmio, che ha ostacolato il lavoro con "dati parziali" e "con risposte fornite in ritardo" davanti a una crisi che perdura dal 2010. Tra le anomalie più gravi che Bcsm porta in evidenza ci sono "la continua richiesta di finanziamenti senza l'impegno a trovare una soluzione per la carenza di liquidità; perseguimento di interessi estranei a quello dell'impresa bancaria nella concessione degli affidamenti; mancata acquisizione delle garanzie deliberate dall'organo amministrativo; condizioni economiche applicate difformi da quelle deliberate". Tutto questo, “insieme alla cattiva gestione della Dirigenza e al mancato controllo interno del Collegio Sindacale ed esterno delle società di audit e di revisione, hanno portato alla forte compromissione dell'attività bancaria che ha condotto all'attuale collasso". La Banca Centrale, prosegue l'Ansa, denuncia la strumentalizzazione degli attacchi mediatici e denigratori ai quali è sottoposta da più di un anno insieme ai suoi vertici. L'azione di pulizia, conclude il testo, passa anche dalla richiesta, finora inascoltata, delle dimissioni del presidente della Cassa di Risparmio Nicolino Romito per il quale non è stata confermata l'esistenza dei requisiti di onorabilità. In una lettera indirizzata al cda della Cassa e allo stesso Romito, la Banca Centrale chiede di "dichiarare immediatamente la decadenza, con effetti immediati" della carica di presidente.

Sonia Tura

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