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Bilanci positivi per Carim

23 set 2005
Sono numeri tutti positivi quelli presentati dalla Cassa di Risparmio di Rimini, che chiude il primo semestre di quest’anno con un utile netto di 6,36 milioni di euro. I dati, al 30 giugno, vedono posizionarsi il valore della raccolta globale a quota 4,736,68 milioni con un incremento dell’11,89% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Ma i vertici della Carim presentano anche i dati aggiornati al 31 agosto e sono ancor più competitivi. La raccolta totale sale del 13,30%, la raccolta diretta del 13,43. Il margine operativo, indicatore determinante per controllare se una banca è davvero in salute, registra un incremento dell’8,82% passando dai 22,15 milioni di euro agli attuali 24,11, mentre il rapporto sofferenze-impieghi, fiore all’occhiello di Carim è di appena l’1,2%.
La Cassa di Risparmio di Rimini gestisce il maggior credito della Provincia e pur ribadendo che il legame con il territorio resta un must imprescindibile, ha allargato il proprio raggio di azione all’Abruzzo, all’Umbria, al Lazio, per un totale complessivo di 103 filiali e 722 dipendenti.
I dati di questo semestre non comprendono l’acquisizione del CIS da parte di Carim. 'Essendo una banca che risiede in territorio estero, sottolinea il Presidente Fernando Pelliccioni, se ne parlerà a fine anno con il bilancio consolidato'. Difficile invece tentare di leggere, nei numeri della banca, lo stato di salute del turismo. “Stiamo andando meglio anno per anno - commenta il Presidente di Carim - ma non è detto che anche il turismo vada meglio. Non ci sono più i marchi e i fiorini nelle casse della banca. Tutti usano l’euro e un distinguo è impossibile. E’ certa invece una maggiore propensione dei clienti al risparmio perché nei momenti di instabilità si attende la ripresa del mercato finanziario.”

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