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Bilancio Fondiss: nel 2022 contributi in aumento e più investimenti nelle banche sammarinesi

Sul fronte sindacale, critiche di Csdl e Cdls al segretario Ciavatta e appello al confronto per la riforma del fondo

di Mauro Torresi
26 mag 2023

Bilancio 2022 dai numeri incoraggianti per il fondo pensionistico complementare di San Marino. Dati presentati al pubblico giovedì 25 maggio dal Comitato amministratore. Da un anno all'altro sono aumentati gli iscritti al Fondiss: dai 35.640 di fine 2021 ai 37.960 del 31 dicembre 2022. Una delle operazioni a cui gli esperti della materia guardano con maggiore interesse è l'investimento dei fondi per ottenere un rendimento. A fine 2022 ammontavano a più di 171 milioni di euro gli investimenti diretti – affidati a tutte le banche sammarinesi - con somme raccolte dai versamenti contribuitivi, comprese quelle depositate nel veicolo pubblico legato all'ex Banca Cis (somma totale in crescita rispetto all'anno precedente).

Nell'anno concluso sono stati incassati oltre 27 milioni e 200mila euro di contributi; anch'essi in crescita. Ma dall'altra parte, ad esempio, tra le molte voci non mancano i contributi di dubbia esigibilità: oltre 1 milione e 700mila euro. Per il 2023 ci si attende un aumento delle entrate, visto l'incremento della forza lavoro e delle retribuzioni per i lavoratori di industria, commercio e assicurazioni. Allo stesso tempo, però, ci si aspetta un aumento delle uscite per prestazioni pensionistiche complementari. Tra i motivi: la crescita del numero di persone che ha scelto di andare in pensione dopo la riforma.

Proprio in tema previdenziale, Csdl e Cdls criticano le parole del segretario Ciavatta sul progetto di riforma Fondiss e smentiscono che sia stato presentato al Consiglio per la previdenza. “Ci sono state paventate alcune linee guida diversi mesi fa – scrivono - ma non sappiamo se il Governo abbia accolto o meno le nostre proposte”. “Chiederemo un incontro all'esecutivo”, anticipano Csdl e Cdls che esortano a portare a termine la riforma per assicurare rendimenti adeguati alle giovani generazioni, parlano di un incontro tra Governo e Comitato proprio sulla riforma e sostengono che quest'ultimo non avrebbe potuto rendere noti i contenuti del testo su “espressa richiesta dell'esecutivo”.





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