Boom dei pagamenti elettronici: quale futuro per il contante?

L'esempio più estremo, forse, in Danimarca, dove le carte di credito vengono utilizzate anche per fare offerte alla cassetta delle elemosine, in chiesa. Quello dei pagamenti elettronici, anche per importi minimi, è un fenomeno che sta prendendo sempre più piede nel Mondo. E l'avanguardia sono i Paesi scandinavi, dove il contante è ormai usato in maniera residuale. Tutto ciò grazie alla diffusione capillare dei pos, e ancor più dei meno costosi terminali basati su smartphone e tablet. Tecnologie sempre più sofisticate: come il riconoscimento facciale in alcuni fast food cinesi. A livello globale i pagamenti con carte di credito e di debito sono passati dal 13% del Pil - del 2000 -, al 25% del 2016. Ma le vecchie banconote non stanno sparendo; anzi, in alcuni Stati sono ancora centrali nei commerci quotidiani. Secondo uno studio della più antica istituzione finanziaria internazionale – la Banca dei Regolamenti Internazionali, con sede a Basilea - l'utilizzo del contante è cresciuto anche nei Paesi avanzati. E non si tratta solo di una consuetudine dura a morire. In periodi di recessione, infatti, la banconota – grazie anche ai bassi tassi di interesse - è vista come una “riserva” di emergenza, dai risparmiatori. Analisi – quella del BRI - dalle importanti ricadute pratiche; perché per le banche centrali - mentre si dibatte della necessità di regolamentare, o addirittura emettere criptovalute statali - è vitale possedere dati certi, in modo da capire se banconote e monete abbiano ancora un futuro.

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