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Caro-gasolio: autotrasportatori sempre sul piede di guerra

12 lug 2008
Camion
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“Se la situazione rimarrà invariata; se il Governo non interverrà, riequilibrando la situazione con i colleghi italiani, smetteremo di fare rifornimento a San Marino, per tornare in Italia”. “Aspetteremo sino al termine delle ferie poi il cambio”.
E’ deciso Massimo Ercolani, il leader degli autotrasportatori. “Vi siete chiesti – afferma – come mai i consumi di carburante sono cresciuti sul Titano?”. “Forse perché negli ultimi 2 anni i nostri tir si sono riforniti per 2 milioni di litri di gasolio. Nelle casse dello Stato sono finiti 750mila euro in accise; noi abbiamo dato senza ricevere nulla”. Gli autotrasportatori chiedono ora un segno tangibile da parte dello Stato. “In Italia è stato fatto – affermano – con vari incentivi che vanno da sconti sul carburante a sovvenzioni per l’acquisto di camion Euro5”. Oltre confine la concorrenza si rafforza grazie alle misure di sostegno varate dal Governo italiano per superare il problema del caro-gasolio. “Qui invece tutto è immobile – continua Ercolani – e questo esecutivo, così fragile, temo non risolverà nulla”.
Sembra non ci sia, insomma, molta fiducia intorno al gruppo di lavoro appena nominato dal Governo per far fronte al problema. L’organismo dovrà riferire entro la fine di settembre al Congresso di Stato.
Tornare a fare rifornimento in Italia costerà leggermente di più, ma questo non sembra spaventare i trasportatori sammarinesi decisi a far valere questa carta sul tavolo delle trattative con il governo.

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