CONSIGLIO CONFEDERALE

Cdls, riforme: “Sulle pensioni, non accetteremo misure penalizzanti”

Il Consiglio Confederale della Cdls si concentra sull'urgenza delle riforme, pensionistica in testa. Preoccupazione per il futuro della sanità

“Ritardo su tutta la linea”: è la denuncia della Cdls, nel cammino delle riforme. Solo domani il via al confronto sulla riforma del mercato del lavoro; percorso negoziale ancora da aprire per la riforma Igr; proroga della presentazione in prima lettura di quella pensionistica, per la quale però il tavolo è già stato avviato ed è proprio su questa che si è concentrato il Consiglio Confederale. “Serve investire più tempo nella trattativa, servono dati e simulazioni dice il Segretario Generale Gianluca Montanari – in particolare sugli articoli relativi al calcolo dell'assegno previdenziale post-riforma”. In discussione diversi punti chiave: l'aumento della percentuale di contribuzione; l'apporto dal Bilancio per ripianare lo sbilancio del Fondo Pensioni; la riforma del secondo pilastro (ritenuto fondamentale e per cui la Cdls apprezza la volontà del governo di intervenire grazie alla delega approvata in assestamento di Bilancio); ancora, il passaggio da quota 100 a 103, per cui si chiede una gradualità sostenibile dell'aumento in più anni, per evitare allungamenti all'accesso a chi è ormai vicino al traguardo della pensione. Riconosciuti i passi fatti rispetto alle prime proposte, ma per la Cdls servono ancora correttivi, contestando una “impostazione generale che comporta il riallineamento al ribasso delle prestazioni – così rilevano - paventando in particolare, un “forte abbassamento della rendita pensionistica per i futuri pensionati che abbiano periodi contributivi antecedenti le riforme del 2011 e del 2005”. Occhi puntati anche sulla riforma fiscale, chiedendo norme anti evasione, valorizzando la Smac e conservando le detrazioni dalla forte ricaduta sociale; ma è sul futuro della sanità cui si guarda con preoccupazione. Sì all'innovazione, ma no al robot chirurgico da 3 milioni di euro, spesa che si chiede di procrastinare e dedicare al rilancio in termini di risorse umane e potenziamento di reparti e servizi. Appello al Direttore Generale, Francesco Bevere, dopo l'incontro dello scorso maggio: “Alla richiesta di avere copia urgente dell'atto organizzativo e del fabbisogno del personale dell'ISS – dice Montanari - ancora nessuna risposta”.

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