La "class action" divide le associazioni dei consumatori

La "class action" divide le associazioni dei consumatori.
Il Codacons prende le distanze dalle altre associazioni dei consumatori, che hanno applaudito l’approvazione della class action da parte del Senato . Non c'è danno punitivo, afferma il Codacons, e i consumatori potranno avere un risarcimento solo se giovani, visto che dovranno aspettare almeno 20 anni prima di poter avere una liquidazione dei danni dal momento che ci vorranno un totale di nove processi, per chiudere un procedimento. Conferma i giudizi negativi anche l'Aduc: «E' una bufala. I cittadini che volessero costituirsi in associazione per la tutela dei loro diritti, non potrebbero farlo, ma ci si dovrà rivolgere alle associazioni di consumatori riconosciute dal governo. Insomma più che un'azione giudiziaria collettiva avremo una azione giudiziaria controllata». La stragrande maggioranza delle organizzazioni dei consumatori però la considera una vittoria. L'azione giuridica individuale, ricordano, non tutela il consumatore. Vale un esempio: la vicenda dei bond. Sono state circa mezzo milione le vittime tra Parmalat, Cirio e Argentina, ma solo pochissimi consumatori sono ricorsi al giudice. Non cambia nulla invece per i sammarinesi. Sul Titano la class action non esiste. “Eppure .ricorda il presidente dell’Asdico, Gianluigi Giardinieri- era prevista da una legge quadro del 2005, ma i decreti attuativi non sono mai stati emanati”.

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