Coltivatori indipendenti dalle grandi imprese: la Banca della Vita attende l'approvazione della Legge dei semi

Prima ci fu la corsa verso il mondo: grandi città, grandi industrie, campagne spopolate. Ora si torna a vivere la terra. Con questa nuova filosofia – che poi tanto nuova non è – nascono modelli economici basati sul rispetto dei ritmi della natura. Come quello della Banca della Vita. Uno degli obiettivi dell'associazione è tutelare, conservare e commercializzare sementi, frutti antichi e autoctoni.

Oggi gli agricoltori sono legati alle grandi imprese sementiere che, come spiega la presidente Francesca Piergiovanni, forniscono a tutti gli stessi semi. Ma le piante non resistono in ogni terreno allo stesso modo. Nasce così il bisogno di “grandi quantità di sostanze chimiche”. Per rendere i coltivatori indipendenti, la Banca della Vita attende l'approvazione della "Legge dei semi" in Consiglio Grande e Generale.

Se il progetto sarà realizzato, si creerà una banca 'diffusa': ogni coltivatore avrà le sue specie particolari da scambiare con altri.

Mauro Torresi

Nel servizio, l'intervista a Francesca Piergiovanni, presidente della Banca della Vita

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