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Confindustria Romagna: atteso calo export fino a 20%. Timori per 4 imprese su 10

3 mar 2022
@Roberto Bozzi
@Roberto Bozzi

Il conflitto in corso tra Russia e Ucraina e l'impennata dei costi energetici pesano sul futuro delle imprese romagnole. E' quanto emerge da una indagine condotta dal centro studi di Confindustria Romagna secondo cui per quattro aziende su dieci il fatturato estero calerà fino al 20% nei prossimi sei mesi, a causa dell'invasione militare dell'Ucraina e delle conseguenti sanzioni scattate nei confronti della Russia che vanno ad aggiungersi al rincaro dei costi energetici e di trasporto, attesi in ulteriore rialzo. "Il primo pensiero è all'emergenza umanitaria, alle vittime e ai profughi di questa guerra disumana - osserva il presidente degli industriali romagnoli, Roberto Bozzi - va adottata ogni misura possibile contro il tentativo di calpestare libertà e sovranità dei popoli con la violenza.

Confindustria ha subito accolto la proposta della Cisl di attivare un fondo per sostenere in modo concreto la popolazione ucraina. Il sistema delle sanzioni - aggiunge guardando ai risvolti economici - sta generando difficoltà negli scambi e nei rapporti commerciali e l'escalation degli eventi degli ultimi giorni impatterà pesantemente su energia e logistica". Non a caso, emerge dall'analisi compiuta dal centro studi, il 38,1% delle imprese interpellate prevede un calo fino al 20% del fatturato da export nel medio termine e alla domanda su quali conseguenze siano maggiormente temute per la propria attività, le aziende hanno indicato i rincari dei costi energetici (63,5%), i costi di trasporto (50,8%) e l'erosione dei margini di profitto (47,6%).

Nei primi nove mesi del 2021 secondo i dati Istat elaborati dalle Camere di Commercio territoriali, in provincia di Forlì-Cesena le esportazioni verso la Russia e Ucraina ammontano a 76 milioni mentre le importazioni raggiungono quota 12,6 milioni. Nello stesso periodo, in provincia di Rimini le esportazioni verso la Russia e l'Ucraina ammontano a 85,3 milioni mentre le importazioni raggiungono quota 1,8 milioni. In provincia di Ravenna, infine, le esportazioni verso la Russia e l'Ucraina ammontano a 79,3 milioni mentre le importazioni raggiungono quota 336,4 milioni per l'attività dello scalo portuale.





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