Confronto imprenditori-Governo: i toni sono accesi

Toni accesi, soprattutto verso la politica, accusata di essersi mossa in ritardo. Dalle dichiarazioni di Tremonti al Meeting, dicono gli imprenditori, si capiva che aria tirava. Ma anche all’associazione che li rappresenta gli industriali dicono: ci siamo svegliati troppo tardi. Non sappiamo, ripetono, quanta economia stiamo perdendo. E lottiamo con una concorrenza italiana che scrive ai nostri clienti per dire: non servirti da San Marino perché dopo tre giorni arriva la finanza. Contestate anche le dichiarazioni arrivate da Assofin. Dire che le banche potrebbero ritirare i finanziamenti alle imprese, accusa l’assemblea, suona come un ricatto. L’unica strada possibile, ripete Carlo Giorgi, è quella della trasparenza. E al Governo dice: non perdete tempo davanti a scelte che non ci sono. Il governo, ribadisce il Segretario agli Esteri, non ha alcuna intenzione di seguire le sirene che dicono: meglio la black list. Se saltano le imprese, sottolinea Antonella Mularoni, salta anche il settore bancario e finanziario. I Segretari agli Esteri e alle Finanze elencano quanto è stato fatto dal 2009 ad oggi per allineare il Paese agli standard internazionali. Nel marzo del 2009, ricorda Valentini, il ministro degli esteri italiano firmò l’accordo di cooperazione economica, assicurando entro un paio di mesi le intese aggiuntive. Poi il quadro internazionale è cambiato a una velocità tale che ogni standard risultò insufficiente. Nel video il servizio con tutti gli interventi

Sonia Tura

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