SINDACATI

Contratto banche, Csdl: “Trattativa sbloccata, ma servono aggiustamenti migliorativi”

Ripercorrono le fasi di una trattativa complessa, con ben 8 giorni di sciopero ad oltranza e individuano nel tavolo tripartito di due settimane fa un passaggio importante. Al confronto fra sindacati, Abs, Anis, i vertici dei 4 istituti di credito erano anche i Segretari alle Finanze e al Lavoro e proprio dal Governo – ricorda il Funzionario della Federazione Costruzione e Servizi, Matteo Missiroli – "è arrivata condivisione rispetto alla proposta del sindacato di riconoscere al settore aumenti analoghi a quelli ottenuti dal pubblico allargato". ABS e ANIS hanno, sì, posto sul tavolo aumenti complessivi del 6%, come per la PA, ma - puntualizza il Segretario Csdl Enzo Merlini – “la rivalutazione delle retribuzioni, a regime, risulterebbe comunque inferiore”.

Chiedono di più, soprattutto per gli arretrati una tantum, fissati al 2% e per l'aumento per il 2025: “È il contratto scaduto da più tempo - dice Matteo Missiroli della Federazione Costruzione e Servizi Csdl - e nell'ultimo anno di rinnovo ha avuto un aumento dello 0,5% quindi comunque molto basso. È quello che ha subito più erosione dell'inflazione: negli ultimi anni, ha perso più del 33% del potere d'acquisto. Soprattutto, anche l'aumento per il 2025 dell'1% sembra veramente misero, perché basta vedere le stime che fanno sia Banca Centrale, sia la BCE, tutti gli istituti sia italiani sia internazionali, l'inflazione prevista per il 2025 è attestata al 2%”.

Situazione di attesa, dunque, dopo l'ultimo incontro del 29 febbraio: “Una nuova data per un successivo incontro ancora non c'è stata comunicata – prosegue Missiroli - È chiaro che, a questo punto, i margini di manovra sono veramente ridotti. Quindi, non ci saranno sicuramente grossi spostamenti, né da un parte, né dall'altra; sicuramente, però, qualche aggiustamento migliorativo, dal nostro punto di vista, va fatto”.

Da Missiroli, anche il punto sul rinnovo del contratto servizi per oltre 3000 lavoratori: terminata la procedura referendaria, la parola va al Comitato Garante, prima della pubblicazione in Bollettino che ne darà validità erga omnes. “Passaggio atteso – commenta – visto che, a differenza degli altri rinnovi, i dipendenti non vendono ancora riconosciuti in paga gli aumenti”.

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