Contratto Industria: l'Usl scrive alla Reggenza denunciando l'estromissione

Nessuna polemica tra Csu, Anis e il Governo, dopo la firma del contratto di lavoro. Bisogna aspettare i nuovi scenari politici.
Intanto però le parti sociali hanno chiesto, in un documento condiviso, all'aula consiliare un impegno incisivo perchè il prossimo Governo renda operativo il nuovo contratto dell'industria.
Mancano, infatti,alcune modifiche di legge perchè si chiuda il percorso. Dalla riduzione delle festività, alla introduzione del principio di maggior rappresentatività dele organizzazioni sindacali che implica la validità erga omnes ai contratti collettivi di lavoro. E poi una legge sul credito agevolato, la non imponibilità fiscale del 50% delle ore obbligatorie previste, ore che si chiede di calcolare anche sul fronte pensionistico, dando inoltre corso alla stabilizzazione dei frontalieri quando l’accordo contro le doppie imposizioni sarà ratificato dall’Italia.
L’Usl tuona contro il modus operandi di Anis e Csu ed ha consegnato alla Reggenza, ai Segretari di Stato e ai Consiglieri una lettera in cui contesta l'estromissione della terza organizzazione sindacale nella stesura del documento. L'Usl critica forma e contenuto: dalle ore di lavoro, 39, considerate un modello vetusto agli aumenti retributivi proposti che non appaiono congruenti con quanto convenuto nell’Accordo Tripartito firmato anche da CSdL e CDLS.

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