Costi energia, Stagnaro: “Consumare meno, investire in rinnovabili”

Prospettive e soluzioni da Carlo Stagnaro - Direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, ospite dell'Assemblea di Anis, che inquadra il problema nel rapporto tra domanda e offerta

Dal 1° luglio bollette del gas maggiorate del 30%. Rincaro in vigore fino a giugno 2023 (è un +69% se si comprende anche la prima trance di aumenti applicata già da gennaio 2022). Aumenti decisi anche per l'Italia, dove, dopo 3 mesi di prezzi calmierati, il costo salirà a +27% per il gas e a +17% per l'elettricità. Caro-energia: a farne i conti, anche le imprese, come denunciato da ANIS durante la recente Assemblea dei soci, chiedendo di favorire investimenti in infrastrutture e impianti che riducano la dipendenza esterna, e chiamando alla riflessione sulle politiche energetiche a livello europeo e globale insieme all'esperto, Carlo Stagnaro. Pesa la guerra, pesano la speculazione e l'effetto finanziario proprio in virtù dell'incertezza rispetto alle conseguenze di lungo-termine del conflitto, ma la dinamica e le soluzioni vanno inquadrate in un rapporto mutato tra domanda e offerta di energia, soprattutto gas e petrolio.

“I prezzi sono così alti da prima del 24 febbraio perché l'offerta di energia, e di gas in particolare, non tiene il passo rispetto alla domanda – spiega Stagnaro - che è cresciuta rapidamente dopo la botta del Covid. E' difficile uscirne nel breve termine se non agendo sui fondamentali, su domanda e offerta: consumando meno e provando ad aumentare l'offerta, con campagne di esplorazione, ma anche e soprattutto investendo in energie rinnovabili”.

Nel video, l'intervista a Carlo Stagnaro - Direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni

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