La crisi continua a mordere con sempre maggiore violenza

La crisi continua a mordere con sempre maggiore violenza.
Lo dicono i dati macroeconomici. Settembre nero per il lavoro: il tasso di disoccupazione è salito al 10,8% (+2% annuo) toccando un poco invidiabile record storico nel Belpaese. Record assoluto anche per il numero di disoccupati che toccano i 2.774.000, +24,9% su base annua: significa 554mila persone in più con un enorme punto interrogativo sul futuro. Per i giovani il tasso di disoccupazione sale al 35,1%. A mitigare parzialmente questi numeri il dato dell’inflazione, che resta tuttavia maggiore rispetto al resto dell’Eurozona. Ad ottobre il tasso annuo di rincaro dei prezzi ha segnato una frenata, scendendo al 2,6% dal 3,2%. Il rallentamento risente del calo dei prezzi dei carburanti e del favorevole confronto con il periodo dell'anno scorso che registrò anche l'effetto del rialzo dell'Iva. Imposta sul valore aggiunto che – comunque – è destinata a salire ulteriormente a seguito della cosiddetta legge di stabilità.

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